lunedì 5 maggio 2014

In attesa del destino

Eccomi, eccomi, scusate sono in ritardo ma è stata una giornata alquanto movimentata.
Partiamo dall'inizio.

Stamattina di buon ora mi presento in reparto e scopro, con sommo gaudio, che hanno organizzato un Sambuca party a sorpresa, solo che le infusioni stavolta non sono due ma una sola.
Fortunatamente (o sfortunatamente, dipende dai punti di vista) il tutto è durato poco perchè alle 12:30 ho l'appuntamento con il neuroradiologo del Bellaria.
Per chi, come me, entra ed esce dagli ospedali sa più o meno come muovercisi quando se ne incontra uno nuovo. La questione è più complessa quando si entra per la prima volta in ospedali grandi come il Bellaria: ci vogliono minimo 30 minuti, se non di più, per orientarsi, cercare il padiglione interessato, non trovarlo, cercare il punto informazioni, scoprire magari che al bancone c'è un'anziana dislessica che ti confonde più di quanto non lo fossi prima, sbagliare strada svariate volte andando esattamente dal lato opposto dell'obiettivo e così via.
A me, quanto elencato, è successo quasi tutto.
Comunque, fortunatamente alle 12:15 raggiungiamo il nostro padiglione e dopo poco veniamo ricevuti dal dottore.
E poi vabbè, le solite cose, mi visita, guarda le immagini della risonanza magnetica e mi fa qualche domanda. Dopo 20-30 minuti buoni di colloquio la conclusione in parole povere è questa: non è possibile stabilire la natura quelle macchie (entrambe situate nel cervelletto) a causa della mancanza di una documentazione adeguata e dell'ambiguidtà dei sintomi.
Scendendo nei dettagli il dottore ha prima elencato i fattori positivi (ovvero quelli che portano a pensare che le macchie non siano collegate alla malattia) ed è partito con la stessa considerazione che ho fatto anche io, ovvero: 1) se davvero queste macchie fossero collegate alla malattia in 6-7 mesi (la prima cefalea l'ho avuta più o meno a fine estate scorsa) sarebbero dovute crescere tantissimo, infatti l'osteosarcoma al femore in 2 mesi era più che raddoppiato. Invece le macchie che ho io sono relativamente piccole, una è di circa 2 cm, l'altra di circa 7 mm.
2)  Le metastasi da osteosarcoma sono al 90% calcifiche, ed infatti i miei noduli al polmone sono calcifici, mentre quelli al cervello non lo sono.
3) Quando si hanno problemi del genere al cervelletto, anche con noduli di 2 cm, sempre al 90% i disturbi che si hanno riguardano l'equilibrio, mentre i miei disturbi, che precedono la cefalea, sono visivi (riduzione del campo visivo, flash, ecc.) e in questo campo il cervelletto non c'entra nulla.
4) Quando a fine anno scorso ho contratto la broncopolmonite e per 3 mesi sono stato costretto ad assumere antibiotici ogni segno di cefalea è scomparso, salvo poi ricomparire al termine della cura. Viene da se che delle metastasi non vengono certo intaccate da degli antibiotici quindi il passaggio temporaneo dei sintomi è alquanto strano.
Poi il medico è passato ai fattori negativi: 1) la forma delle macchie, in particolare di una delle due, è molto sospetta e compatibile con la forma di una possibile metastasi da osteosarcoma.
2) E' vero che al 90% le metastasi da osteosarcoma sono calcifiche, ma c'è sempre quel 10% in cui non lo sono. Insomma è raro che non lo siano, ma possibile.
3) Idem per i disturbi, c'è sempre quel 10% in cui le metastasi sono asintomatiche. Anche qui raro ma possibile.
Ma quindi se non sono metastasi che sono?
Bella domanda, secondo il dottore potrebbero essere degli ascessi causati dalla broncopolmonite, insomma i virus sono arrivati anche al cervelletto e hanno creato questi ascessi e questa teoria è supportata dal fatto che quando ero sotto cura antibiotica ogni sintomo è scomparso.
In conclusione il medico non si è voluto sbilanciare troppo, di certo non ha intenzione di cominciare delle radioterapie con così poche informazioni a disposizione, ne ha ritenuto opportuno prescrivere una biopsia che è un esame anche molto invasivo.
Che fare quindi?
Niente, si aspetta, l'11 o il 12 giugno dovrò fare una nuova risonanza e vedere l'evolversi della situazione, se le macchie son cresciute immagino si inizi subito con la radioterapia perchè a quel punto ogni dubbio sarà fugato; se invece le macchie si rimpiccioliranno allora davvero potrebbero essere di semplici ascessi causati da virus.

Che dire, sembra che il destino mi abbia lasciato davanti al bivio e stia decidendo cosa fare, se mandarmi a scalare una montagna o se farmi proseguire sulla salita.
Dipendesse da me noleggerei un elicottero e arriverei direttamente a destinazione ma ovviamente ciò è possibile solo nel mio cervello bacato (e bucato).
Per quanto mi riguarda non posso fare altro che sedermi di fianco al bivio, aprire una birra e attendere con pazienza la decisione del destino.
Sperando che stavolta sia un po' più magnanimo del solito.




Alessio

5 commenti:

  1. Ciao da una nuova lettrice :)
    Hai un curriculum impressionante... e che barba l'attesa, comunque meglio la birra della sambuca :)

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  2. e beviamoci sta birra va... attendo con te.

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  3. Ciao Alessio,
    improvvisamente tifo per i virus della broncopolmonite!
    Attendiamo il prossimo mese per i nuovi accertamenti,nel frattempo divertiti e goditela più che puoi! Un abbraccione. Daniela

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  4. Nell'attesa incrociamo tutti le dita e ci facciamo pure una birretta!
    Luppolo a parte, l'alimentazione: alcuni cibi piuttosto che altri, possono dare una bella mano sia a smaltire le tossicità delle cure che a rinforzare il sistema immunitario e al contempo diminuire il "carburante" delle cellule stronze.
    Ma immagino tu sia già informatissimo.
    Tienici aggiornati, attendiamo la discesa!

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  5. E birra sia Ale! Beviamola insieme allora...sono certa che saremo in tanti a bere con te!!! Chissà non ci esca anche una bella festa! ��

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